Le scuole hanno riaperto, ufficialmente dal primo settembre. Studentesse e studenti rientreranno però solo a metà mese, in alcune regioni anche dopo. Non ho cambiato idea rispetto a qualche settimana fa. Continuo a pensare che avremmo dovuto riportare tutti gli alunni a scuola dal primo settembre. Per una ragione semplice: dopo mesi di lockdown, pensare che solo alcuni abbiano bisogno di recuperare non è un bel pensiero. Dovevano e dovranno, anche se in maniera diversa, recuperare tutti. Su questo avevamo depositato una risoluzione alla Camera, con tanti altri colleghi di tutti i gruppi di maggioranza. Non se ne è fatto nulla, della nostra risoluzione e anche delle altre. Studenti e famiglie si meritavano un po' più di coraggio. E adesso? Mi pare doveroso fare almeno un monitoraggio dettagliato: chi andrà a scuola per recuperare? Questo recuperò si farà per davvero o resterà sulla carta nella maggior parte dei casi? Servono numeri per capire cosa stia accadendo in Italia, a livello complessivo e poi città per città, quartiere per quartiere, scuola per scuola.
È già stato un grave errore non dare un mandato esplicito a Invalsi per capire chi, durante il lockdown, non aveva fatto per nulla didattica a distanza. Centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che per mesi sono spariti dal radar. Non solo lasciati senza alcun tipo di formazione, ma lasciati sparire, dato che lo Stato letteralmente non sa che fine avessero (abbiano?) fatto. Non è che mi faccia stare serenissimo questa cosa... che almeno adesso si monitori come andranno le settimane di recupero!
Altra cosa che avevamo chiesto, anche qui con un bel po' di colleghi: non votare nelle scuole il 20-21 settembre. Ancora una volta, questione complessa, ma mi chiedo: la scuola è una priorità vera oppure no? Alcuni comuni si stanno attrezzando, ma temo che alla fine, senza un impulso forte da Roma, sarà "troppo poco, troppo tardi". Nel frattempo, tra banchi a rotelle, mascherine e termoscanner, mi piacerebbe che tornassimo presto, superando le difficoltà della riapertura, a discutere di futuro della scuola italiana: investimenti da fare, didattica da innovare, passioni da far nascere, disuguaglianze da contrastare. Di riapertura delle scuole e di scuola del prossimo futuro ne abbiamo parlato il 3 settembre a Padova. Qui trovate il video dell'incontro