Disposti a fare

22 Gennaio 2020

Lo scorso 6 gennaio ho scritto una lettera aperta ai reatini, per ragionare a voce alta sulle prospettive per la città, le possibilità, i limiti, le aspettative, e offrendo la mia disponibilità a disegnare con altri il futuro di Rieti nei prossimi dieci anni.

La storia guarderà a quello che come reatini faremo fino al 2030. Se non faremo niente, si avvererà una profezia facile: la nostra città sarà ipotecata definitivamente, diventerà irreversibile lo spopolamento, il declino economico, l’aumento del disagio sociale e della povertà.
Non siamo però condannati a tutto questo. Non esistono luoghi predestinati. La differenza la fanno sempre le persone, in questo caso possiamo farla noi reatini e tutti coloro che tengono alla rinascita della nostra città. Possiamo costruire un luogo unico, connesso con il resto d’Italia e del mondo, dove c’è sviluppo economico, dove le nostre ragazze e i nostri ragazzi crescono preparati ad affrontare il futuro, curiosi, attrezzati.

Nessuno può fare questo lavoro da solo. Nessun cittadino, nessun partito, nessuna associazione. Serve una nuova alleanza di reatini di buona volontà, che non abbiano problemi a dire che molte delle cose che vedono accadere in città non funzionano, non sono giuste, non vanno nella direzione che servirebbe; e che però non si limitano a fare i commentatori, ma accettano di mettersi in gioco, di mettere a disposizione energie, tempo, attenzione. Che sono disposti a mettere insieme le loro capacità, i loro cervelli, cuori, braccia. Che sono disposti a fare.

Ho ricevuto tante risposte alla lettera che ho pubblicato: le ho ricevute da Rieti, dai paesini della nostra provincia, da reatini che vivono lontano dalla città – in Italia o all’estero – ma che non l’hanno affatto dimenticata.
Mi hanno detto di essere disponibili a ragionare insieme, e pronti ad impegnarsi.

Per questo penso sia utile incontrarci, conoscerci, valutare insieme cosa fare e come farlo. Partendo da progetti concreti e con un chiaro desiderio di rigenerare la città: dentro e fuori le istituzioni.
Perché BUONA POLITICA non è solo metterci la faccia ogni 5 anni quando si vota per il Sindaco e per rinnovare il Consiglio comunale, ma è l’azione che ciascuno di noi può fare ogni giorno a favore della collettività.

Ci vediamo quindi sabato 8 febbraio, a partire dalle 15.00, presso il Lungovelino Cafè sito in via Salaria, 26.

Sentirò chi mi ha già scritto e molti di coloro con cui in questi anni abbiamo fatto associazionismo e che adesso chiedono (e sono disposti a) un surplus di impegno.

Per chi volesse unirsi e venire a passare qualche ora con noi, anche solo per capire che intenzioni abbiamo e come pensiamo di metterle a terra, basta che scriva a: ✉️ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In base a quanti saremo decideremo nei prossimi giorni il formato dell’evento, per far sì che sia partecipato, che tutti possano dire la propria, e che possiamo tutti insieme dal giorno dopo metterci a fare.

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