Cinque anni fa Giulio Regeni veniva rapito, torturato e barbaramente ucciso. Lo slogan "Verità per Giulio Regeni", promosso da Amnesty International, ha fatto il giro del mondo, eppure ancora oggi, cinque anni dopo, l'Italia e l'Europa intera non hanno ottenuto la collaborazione necessaria da parte delle autorità egiziane per arrivare ad un giusto processo. Per i probabili legami tra i torturatori e il regime egiziano. E in ogni caso perché se con una mano si minaccia il ritiro degli ambasciatori con l'altra si continua a vendere armi a chi è accusato di tortura. Nessuna giustizia per una madre e un padre che chiedono di conoscere la verità sulla morte del proprio figlio, nessuna giustizia per Giulio, cittadino europeo, nessuna giustizia per tutti noi che crediamo nella libertà e nel rispetto dei diritti fondamentali.
È ora di ridare un valore alle parole verità e giustizia. Per Giulio e per i futuri Giulio, come Patrick Zaki, detenuto in carcere in Egitto senza processo da quasi un anno, per cui non è ancora troppo tardi.