È iniziato il 16 luglio il mandato di cinque anni del professore Oreste Pollicino come membro del Management Board dell'Agenzia dell'Unione europea per diritti fondamentali di Vienna. Il compito dell'Agenzia è di vegliare sul livello di protezione dei diritti in Europa. Faccio a Pollicino i miei migliori auguri di buon lavoro. L'Italia su questo è indietro.
Siamo l'unico Paese dell'Unione europea a non avere ancora istituito una Commissione nazionale indipendente per la protezione e promozione dei diritti umani. Impegno che a livello internazionale abbiamo formalmente assunto nel 1993, quasi trent'anni fa! Non avere ancora istituito questa Commissione non è grave solo per la nostra credibilità internazionale. È un fatto grave perché stiamo negando qualcosa alle nostre cittadine e cittadini. Come ricorda lo stesso Pollicino sul Sole24Ore, "oggi, in Italia, a differenza che altrove in Europa, per fare valere una violazione di un diritto umano tutelato a livello internazionale, vi è bisogno, non potendo rivolgersi alla Commissione nazionale, di attendere tre gradi di giudizio e, ammesso che si sia ancora in vita, visti i tempi della giustizia in Italia, adire la Corte europea dei diritti dell'uomo". Cosa fare allora? Pochi mesi dopo l'avvio della legislatura, nell'estate di due anni fa, con Lia Quartapelle e molti altri colleghi abbiamo depositato una proposta di legge per istituire la Commissione. In queste settimane è iniziato l'iter alla Camera, con le audizioni in Commissione Esteri, che proseguiranno a luglio. Può essere un buon momento, non so se sufficientemente propizio, ma dobbiamo fare di tutto perché l'Italia si doti di questa Commissione, recuperi il ritardo storico, diventi un po' più moderna e civile. Un po' più europea.