Una cosa che il Covid-19 ti ha tolto, ed una che invece ti ha dato?
La pandemia che stiamo vivendo mi ha tolto la possibilità di viaggiare e, dunque, di entrare in contatto con le tantissime realtà innovative che lavorano per fare impresa e per migliorare la vita di tutti. Fare un'esperienza al governo di questo Paese durante l'emergenza sanitaria mi ha dato – seppure da remoto – la possibilità di ascoltare in un lasso di tempo brevissimo le istanze di tante categorie sociali e produttive, e certamente ha dato a tutti la possibilità di gettare il cuore oltre l'ostacolo provando a superare la diversità di opinioni per convergere verso l'obiettivo comune di salvare vite umane sia sul piano sanitario, sia su quello psicologico ed economico.
È innegabile che quanto stiamo vivendo lascerà il segno in ognuno di noi, e credo che la perdita più importante siano gli abbracci delle persone care. Si sta generando una frattura nelle relazioni interpersonali e dovremo fare di tutto affinché non si consumi uno strappo definitivo verso quello spirito di umanità che proprio oggi e per il futuro diventa centrale nel far ripartire con il piede giusto la nostra comunità nazionale. In questo percorso di ripresa credo che la cultura giochi un ruolo imprescindibile, poiché è attraverso l'arte e la creatività che potremo riconquistare quelle emozioni dal vivo che ci permetteranno la riconnessione piena con gli altri.
Il pensiero laterale più ricorrente di queste settimane?
Ricoprendo un ruolo istituzionale, mi chiedo spesso se la mia azione dentro le istituzioni stia portando a qualche cambiamento e se tutto questo avrà poi un impatto positivo per l'Italia. Mi piace pensare che anche una goccia in mezzo all'oceano possa in qualche modo rappresentare un elemento di rottura, dunque di fiducia e speranza affinché altre persone prendano coraggio e decidano di sfidare l'apparente immobilismo che caratterizza l'Italia, soprattutto sul piano politico.
Una lezione imparata anni fa e che racconteresti ad una platea di studenti?
La lezione più grande che ho imparato nel tempo è quella di non dare mai nulla per scontato, e quindi lottare ogni giorno per essere migliori e per fare qualcosa in più per gli altri. Restare troppo a lungo nella propria confort zone rende spesso incapaci di osservare il mondo con occhio critico e propositivo, quindi quello che direi a degli studenti è di provare ogni giorno a prendersi un pochino in contropiede. Non smettere mai di credere che qualcosa sia possibile, perché tutto si può fare se riusciamo a combinare la fiducia in noi stessi con quella negli altri.
L'ultima volta che hai riso?
Il giorno di Natale con un paio di amici davanti ad un gioco da tavolo: TABÙ. Sono state risate spensierate e di cuore che solo gli amici veri sono in grado di farti fare. Mi sono sentita libera e piena di energia.
Una cosa che non hai ancora fatto ma che prima o poi farai?
Non lo so, e ho deciso che preferisco non saperlo. Nella mia vita ho sempre fatto tutto quello che desideravo o comunque mi sono impegnata affinché ogni mio sogno potesse diventare realtà. Ma sono andata avanti un sogno alla volta. Quando questa esperienza politica sarà finita, penserò al prossimo da realizzare.
La foto scelta da Anna Laura: sognare con Francesco Lappano, artista che lavora nel campo della danza (2017)